Hatha e Raja Yoga

“La meditazione deve cominciare con il corpo.
Esso è il veicolo del Sé, che, se non è controllato nei suoi desideri, ostacola la vera meditazione.”


B.K.S. Iyengar

Raja Yoga


L’era dello yoga classico (300/600 d.C.) è quella in cui possiamo rintracciare i fondamenti dello yoga come lo conosciamo ancora oggi, i suoi tratti salienti e qualificanti. Attorno al 200 d.C.il filosofo Patanjali compose gli Yoga-Sûtra,195 aforismi sulla disciplina dello Yoga, definendo per la prima volta i precetti, le pratiche e i rituali del raja yoga (traducibile come “Yoga regale”) nei suoi aspetti fisici (pochi cenni in realtà), psichici, religiosi, etici e spirituali ed elencando gli 8 anga (rami, passi) dello yoga ovvero gli stadi che è necessario attraversare per ottenere la liberazione o illuminazione (samadhi):

Gli 8 anga dello yoga

Yama (principi etici e morali universali)

Niyama (linee guida personali)

Asana (posture)

Pranayama (controllo del flusso vitale attraverso il respiro)

Pratyahara (ritrazione dei sensi)

Dharana (concentrazione)

Dhyana (meditazione)

Samadhi (stato di grazia, contemplazione)

Patanjali sostiene che ogni persona si compone di materia (prakriti) e spirito (purusha) e che occorre prendere coscienza della dualità intrinseca all’essere umano per non confondere i due piani, materiale e spirituale, e poter così accedere alle più alte vette dello spirito. Questa sua visione dualistica è in forte contrasto con lo yoga vedico e preclassico che invece postulava l’identità tra materia e spirito. Il concetto di separazione e lo scarso interesse di Patanjali per il corpo fisico fece sì che per secoli i praticanti dello Yoga classico si concentrassero esclusivamente sulle tecniche di respirazione e meditazione trascurando l’esercizio fisico degli asana..

Lo yoga post-classico e tantrico (800/1350 d.C.) differisce molto da quello codificato da Patanjali e si ricollega alle filosofie non dualistiche corpo-mente dell’antica tradizione vedica. La corrente del tantrismo in particolare si concentra sul potenziale racchiuso nel corpo fisico, lo valorizza e lo esalta e lo concepisce come unico vero strumento per ottenere la liberazione. Con il tantrismo pertanto gli asana, il pranayama e la meditazione hanno la funzione di rendere il corpo sano e longevo.

Fu nel X secolo d.C. che lo yoga tantrico ebbe la sua massiccia diffusione ponendo solide le basi per la nascita dell’hatha yoga (traducibile con “yoga del Sole e della Luna”) così come la conosciamo oggi. Questo tipo di Yoga ha lo scopo di stabilizzare e bilanciare le forze polari che agiscono tanto nel cosmo quando nell’essere umano: maschile/femminile, sole/luna, yin/yang… Si basa sul concetto di kundalini (energia vitale latente) e sul sistema delle nadi e dei chakra: mediante gli asana e il pranayama il praticante può risvegliare la kundalini dormiente alla base della colonna vertebrale e indirizzarla verso l’alto attraverso i canali (nadi) e i centri energetici (chakra), dalla radice alla corona ottenendo l’illuminazione.

Goraksha e il suo insegnante, Matsyendra, sono considerati i fondatori dell’Hatha Yoga.

L’Hatha Yoga Pradipika composto nel 1350 da Svatmarama e la Gheranda Samhita scritta nel 1650 dal saggio Gheranda sono i testi classici di riferimento di ogni Hatha Yogin.